Un'ondata che li travolgerà

E' ormai chiaro che a sinistra si sta preparando la resa dei conti coi responsabili dell'operazione governativa che sta portando alla disfatta. A giudicare dalle lettere che vengono pubblicate da Liberazione e dalle dichiarazioni di Giorgio Cremaschi, che parla di gioco delle parti tra moderati e 'radicali' di Rifondazione e contorni, il rifiuto di massa verso la politica dei governisti sta diventando una sorta di Tsunami che minaccia di travolgerli. Il Manifesto titola 'Romano ti saluto', come dire bye bye, qui finisce l'imbroglio.

In previsione di questo c'è già chi sta svolgendo un'operazione di sciacallaggio, come sta facendo Oliviero Diliberto che annuncia una dura opposizione a un provvedimento, quello delle pensioni, varato dal suo governo. E mentre sulle pensioni si consuma la farsa della sinistra radicale, arriva la notizia che i carabinieri tornano in Iraq ad addestrare i mercenari autoctoni. Quindi l'Italia, mentre in Afganistan è in guerra, torna a fare la guerra anche in Iraq. Questo dopo Vicenza e Cameri.

I risultati dell'eroico impegno della sinistra di alternativa non hanno bisogno di commento. Questi risultati difatti si commentano da soli e ci auguriamo che la vera sinistra si disponga a liquidare quella che abbiamo definito una cloaca a cielo aperto rappresentata dai governisti.

La domanda che si ripropone è: con quale prospettiva? Domanda lecita e quanto mai necessaria dal momento che l'imbroglio dei governisti non ha fine e in questo contesto opera anche il settore dei cosiddetti 'comunisti di mezzo' che sono già pronti a scodellare un'altra Democrazia Proletaria che raccolga voti e consensi a sinistra per poi navigare nel mare comodo delle istituzioni.

Le operazioni trasformiste però non saranno facili, nonostante l'impegno profuso. Intanto la sinistra governista è divisa. Lo si è visto rispetto alle pensioni, con Sinistra Democratica e Verdi che sostengono la validità dell'accordo, mentre PRC e PdCI lo giudicano negativamente. Ciò significa che il Partito Democratico ha una sponda a sinistra, quindi l'imbroglio della 'massa critica' bertinottiana per pesare sul governo non ha un grande futuro e farà perdere ulteriori consensi. Qualcuno uscirà dal governo per pararsi il culo e ricominciare a fare l'opposizione sulla pelle dei movimenti? Questa è un'ipotesi possibile su cui concentrare lo scontro per impedire recuperi. Tutta l'operazione governista è stata condotta col più bieco opportunismo e con una cialtroneria da dilettanti. Quindi? Quindi bisogna portare a fondo la chiarificazione e prepararci a un boicottaggio elettorale che non sia limitato all'ambiente degli addetti ai lavori, ma che coinvolga i settori popolari disgustati dal governo Prodi e dai suoi alleati della sinistra governista.

Il discorso sull'alternativa, ovviamente, va impostato nel vivo di questi nuovi scenari cercando di battere in breccia anche quelli che definiamo 'comunisti di mezzo', che tenteranno di accaparrarsi la 'vittoria'. Costoro con molta ingenuità si immaginano che dopo Bertinotti e Diliberto la gente li accoglierà a braccia aperte, ma mancano di un'analisi politica adeguata dalla quale scaturisce, invece, la nostra convinzione che di braccia aperte ce ne saranno poche e che dovremo impostare un lavoro duro che ha ben poco a che fare col movimentismo e col gruppettarismo.

Erregi

23 luglio 2007


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