Gavino Angius scopre il gioco di Rifondazione e soci

Le trombe della 'sinistra radicale' stanno gonfiando l'evento del 20 ottobre. La destra da parte sua, specularmente, chiama alla contromanifestazione, con l'effetto di provocare un ritorno di quel collante dell'antiberlusconismo sempre buono per tutti gli usi. In questa situazione il senatore Gavino Angius di Sinistra Democratica ha avuto il merito di gridare che il re è nudo.

In un'intervista a "L'Unità" l'ex diessino sostiene che Rifondazione e soci (leggi Diliberto) vanno alla manifestazione del 20 ottobre sulla legge Biagi con un atteggiamento strumentale, unicamente allo scopo di ottenere visibilità politica. Insomma, lo fanno per alzare un polverone e recuperare consensi dopo l'esito disastroso della partecipazione al governo Prodi.

Rifondazione naturalmente respinge con sdegno l'accusa e Rina Gagliardi da "Liberazione" attribuisce ad Angius un ambiguo gioco di sponda, da fuori, con il Partito Democratico. Ma, quali che siano le motivazioni dell'uscita di Angius, il gioco è oramai scoperto. Anche perchè si è ripetuto troppe volte per essere ancora credibile.

Ricordate il referendum sulle norme dello statuto dei lavoratori sui licenziamenti nelle aziende sotto i 15 dipendenti? Ricordate la campagna sulle 35 ore, persa nel nulla? Ricordate gli esiti delle borse-lavoro, che davano per 12 mesi manodopera gratuita alle aziende? Ricordate, per quanto ci riguarda, la netta denuncia da noi espressa dell'operazione referendum e, in contrapposizione, l'alzata di scudi di qualche esimio custode dell'ortodossia che ci criticava perchè 'il meglio è nemico del bene?'

Ci troviamo di fronte all'ennesima truffa della cosiddetta sinistra radicale. Ribadiamo perciò con decisione la necessità di delegittimare la manifestazione del 20 ottobre e anche di denunciare le manovre più che probabili dei 'comunisti di mezzo' che, come al solito, pretenderanno di muoversi per 'caratterizzare a sinistra' la manifestazione.

Erregi

19 agosto 2007


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L'ex diessino Gavino Angius, in un'intervista a "L'Unità ", rimarca le sue critiche a Rifondazione Comunista. L'attacco di Giordano alla legge Biagi, a suo giudizio, è "sbagliato e strumentale", solo un modo per ottenere visibilità politica. Arriva subito la replica del Prc: "La pazienza ha un limite", esclama il capogruppo al Senato Giovanni Russo Spena, che bolla come "intollerabili" le accuse di Angius.