Iniziative internazionali contro basi e interventi militari

Cuba: Centro internazionale per la ricerca
e l'informazione sulle basi militari straniere

Mentre scriviamo queste righe moltissimi movimenti per la pace di tutto il mondo stanno ricevendo dal Movimento Cubano per la Pace una lettera che li informa dell'avvenuta costituzione, con sede a Cuba presso il movimento stesso, del Centro internazionale di ricerca, analisi e informazione sulle basi militari imperialiste nel mondo. Il lavoro relativo alla costituzione del Centro è iniziato in modo operativo con una riunione a Cuba nel novembre scorso, dopo una fase preparatoria che ha preso le mosse dal Convegno sulle basi militari straniere tenutosi sempre nell'isola caraibica nel novembre 1996 per iniziativa congiunta del Movimento Cubano per la Pace, della Fondazione Internazionale Nino Pasti, del Consiglio per la Pace del Portogallo e del Movimento per la pace svizzero. Il centro potrà rappresentare un punto di riferimento importante per iniziative coordinate a livello internazionale, dall'America Latina, all'Asia, all'Europa, al Medio oriente, all'Africa. Le istallazioni militari imperialiste in tutto il mondo - che vengono attualmente ampliate in molte aree (vedi l'esperienza italiana con Aviano, Sigonella, le basi pugliesi, ecc.) - sono infatti uno degli aspetti fondamentali della spinta bellicista che caratterizza la situazione internazionale.

Praga: In preparazione una conferenza est-ovest
per il coordinamento delle iniziative contro l'allargamento della NATO

Nel gennaio 1996 Praga fu sede di una conferenza internazionale promossa dalla Fondazione Pasti da cui uscì il manifesto contro l'allargamento della NATO conosciuto come «Dichiarazione di Praga» e un'analisi approfondita dei motivi che stavano dietro alla strategia NATO che aveva già portato a una prima importante dislocazione di forze militari dell'Alleanza in Jugoslavia. (*)

Alla luce degli avvenimenti più recenti si può ben dire che quell'analisi risulta a tutt'oggi tra le più penetranti, per aver collocato la penetrazione NATO in Jugoslavia nel contesto di una pianificazione strategica di possibili interventi militari occidentali su assai più vasta scala per contrastare ogni velleità di ripensamente all'est dopo l'esperienza fatta dei fasti del capitalismo.

Alla lucidità dell'analisi non ha però corrisposto in questi anni un'iniziativa internazionale all'altezza della situazione e capace di coinvolgere sia i paesi dell'occidente europeo che quelli orientali e la Russia in particolare.

Con questo obiettivo sono in corso i preparativi per una seconda Conferenza di Praga, destinata questa volta a facilitare la costruzione di un coordinamento europeo del lavoro oggi possibile e necessario contro l'allargamento della NATO, gli interventi e le basi militari.


(*) Si veda«La NATO in Jugoslavia, perchè?», di Sean Gervasi.

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