Cari amici e compagni,
da vario tempo andavo sostenendo che la fonte più seria e attendibile per i dati numerici sulle manifestazioni è la Questura. Tale idea è suffragata da due considerazioni, l'una tecnica e l'altra politica: a) Con le foto dagli elicotteri (tot metri quadrati, tot persone per metro quadrato) e una tradizione di conteggi ormai decennale, la Questura è quella che ha le maggiori possibilità di avvicinarsi al vero. b) Finita l'epoca delle pressioni governative solo da una parte, la Questura è sottoposta a tali e tante pressioni politiche per alterare i dati che ormai non ce la fa più a contentare tutti. Essa è praticamente costretta a dire il vero, proprio per le troppe pressioni politiche.
Sul 20 ottobre romano, poi, il rigonfiamento ha superato ogni limite di decenza: un milione... boom! (avallato incredibilmente dal Corriere della Sera)
Ed ecco finalmente la prevedibile marcia indietro dello stesso Corriere, con i dati che ho trovato oggi (mercoledì), in una finestrella che consiglio a tutti di leggere (dati del Viminale, cioè del Ministero degli interni, visto che probabilmente la Questura di Roma non se la sentiva di addossarsi da sola la responsabilità di dire le seguenti amare realtà). Il bello è che insieme ai dati di sabato, il Viminale ha deciso di ricordare i dati di tutte le principali manifestazioni più recenti, forse per far capire che la pagliacciata di aumentare le cifre dei manifestanti è ormai uno sport nazionale e che loro non ne possono più:
Dati del Viminale riportati dal Corriere (e immagino altri giornali), ma non certo da Liberazione o dal Manifesto:
Corteo di sabato 20 ottobre: 100.000 (e non 1 milione) Corteo di An del 13 ottobre: 70.000 (e non mezzo milione) V-day a Bologna: 30.000 (e non 200.000). Family day del 12 maggio: 200.000 (e non più di un milione).
Ricordo che il 9 giugno a Roma la Questura disse 15.000 (mia stima 20.000 circa), per gli organizzatori 100-150.000.
Ricordo anche che a Roma, quando si ha un milione di persone - come per i funerali di Togliatti o per lo sciopero generale di Cofferati (dove però gli organizzatori dissero 3 milioni) - la città è attraversata da cortei in lungo e in largo, ci sono raggruppamenti di massa nei luoghi di appuntamento, l'intera città vede i manifestanti arrivare e soprattutto andarsene, i treni speciali intasano la stazione Termini ecc. ecc.
La moltiplicazione delle cifre è ormai diventata una buffonata che serve solo a convincere i propri seguaci (se sei di An credi ai dati di An, ma non a quelli degli altri; se sei del Prc credi ai dati del Prc ma non a queli degli altri; se sei del coordinamento centrista credi ai dati dei responsabili del coordinamento, ma non a quelli degli altri e così via). La buffonata ha quindi un utilizzo solo interno, visto che all'esterno nessuno ci crede.
Dopo aver moltplicato per 3, per 4 ed esserci attestati a un normale per 5, con la manifestazione di sabato siamo arrivati a un per 10. Dove arriveremo?
Io trovo un non-so-che di surreale in tutto ciò (ampiamente comprensibile all'interno della società dello spettacolo) e non riesco a vederci una dimensione politica. Se non fossero in ballo anche questioni di etica, quasi quasi mi verrebbe da ridere...
Resta il fatto che un'enorme manifestazione di 100.000 persone vere, accorse da tutta Italia a sostenere i Forchettoni rossi, invece di far loro pagare le porcate compiute in Parlamento nel quadro del governo Prodi, è un dato politico su cui riflettere e che getta un'ombra nera su tutto ciò che accadrà nei prossimi mesi: come mi diceva oggi al telefono il compagno Gino Potrino di Serra S. Bruno, viene confermato ancora una volta il dato risaputo, per cui se si sta al governo si accresce il seguito di massa e se si sta fuori lo si perde. (In barba agli strenui sostenitori della necessità di pungolare movimentisticamente il governo Prodi, che non so come si metteranno dopo il 20 ottobre.)
E' vero ciò che dice Gino dall'alto dei monti calabresi. E tutti coloro che pensano di mettere in crisi Rifondazione con iniziative parziali che non fanno chiarezza sulla necessità di contrapporsi frontalmente a questo governo dell'imperialismo italiano, stanno semplicemente errando sapendo per lo più di errare. Il peggio, comunque, deve ancora arrivare.
Ite, Missa est.
Roberto Massari